Ingredienti: un telescopio Dobson Goto Skywatcher, una camera CCD (ma anche una DSLR) e un PC con Astroart 5
Prima di tutto vorrei presentarmi. Sono un astrofilo di Prato, città di oltre 200.000 abitanti situata a 10 km da Firenze. Sono appassionato di astrofotografia da oltre 10 anni. Nell'area astrofotografia di questo sito, potete vedere oltre 600 foto fatte in tutto questo tempo. La maggior parte delle foto (direi quasi tutte) sono state fatte dal terrazzo di casa mia, localizzata in una area semi periferica di Prato. Non troverete oggetti situati a Sud, in quanto la mia fetta di cielo disponibile è esclusivamente nell'area Nord Est e un poco di Nord Ovest.
Sono rimasto molto colpito dai telescopi Dobson Skywatcher goto. Ho acquistato, pochi mesi dopo la loro uscita, un bellissimo 14 pollici. Dovuto purtroppo restituire per un difetto di fabbricazione. Sostituito prontamente dall'amico Nuccio di Deep Sky con un 12 che aveva disponibile.
Ho effettuato delle osservazioni visuali, sia nel 12 che nel 14, ottenendo sempre lo stesso risultato: splendide visioni anche dal terrazzo di casa dei vari oggetti deep-sky, comprese le galassie più luminose (m81, m82 ma anche m51). Il tutto grazie ai filtri anti inquinamento. Il mio preferito è senz'altro l'Idas LPS2. Ma anche splendide visioni della luna, utilizzando però filtri ND per abbassarne la accecante luminosità.
Mi sono deciso quasi subito a provare a fare foto. I risultati sono stati però molto negativi. Il telescopio insegue molto bene, punta gli oggetti così così, ma è impossibile da abbinarci qualsiasi forma di autoguida. I drivers celestron/nextar in altazimutale, sia originali che Ascom, non supportano il pulse guide. Impossibile con qualsiasi software. Dopo vari tentativi infruttuosi ho tentato un approccio diverso: esposizioni brevi. I primi risultati sono stati molto interessanti:
M13 - Somma di 100 pose da 5 secondi con una DMK camera
M27 - Somma di 888 pose da 5 secondi con una Lodestar Camera
NGC7635 - Somma di 65 pose da 5 secondi con una Canon 1100 Dmodificata
L'idea finale era di trovare un sistema che potesse tenere l'oggetto al centro del frame per una nottata. Ho provato con Maxim, ma durante la calibrazione il telescopio ha incominciato a girare intorno portandosi dietro cavi, computer e tutto il resto. Un caos. Bisognava tentare altre strade. Mi sono messo a studiare la capacità di script di Astroart, usando gli esempi forniti nel manuale e la capacità di effettuare il solve plate della versione 5. Per chi non lo sapesse il solve plate è la possibilità del software di trovare le coordinate spaziali da una foto. In altre parole il software può riconoscere l'oggetto che è presente in una determinata immagine. Sfruttando questa funzione può diventare possibile fare una foto, verificare quanto è distante dall'oggetto che vogliamo fotografare, dare dei comandi al telescopio per posizionare l'oggetto nel punto desiderato. Bello, ma con Maxim non aveva funzionato per la necessità del software di fare una calibrazione nelle varie parti del cielo. Con Astroart forse questo non nera ncessario.
I primi risultati sono stati molto incoraggianti. Astroart ha mantenuto l'oggetto nel campo del frame, ma facendo ogni 5 minuti (il tempo che avevo indicato per fare il solve plate ogni volta) una danza che portava l'immagine dal centro del frame all'angolo in alto a sinistra.
Le immagini qui sotto sono state realizzate con una Atik 383l+ in binning x2 w un filtro IDAS LPS2 2 pollici:
NGC891 - Somma di 90 esposizioni da 5 secondi
NGC891 - Somma di 30 esposizioni da 5 secondi
Dopo aver effettuato alcune modifiche nello script, il telescopio è stato capace di tenere quasi nel centro del frame la galassia ng891 la notte del 24.09 per 940 frames da 10 secondi ciascuno sui 1200 che avevo richiesto, complici nuovoloni che hanno disturbato la seconda parte della serata
Somma di 800 esposizioni da 10 secondi
140 sono stati tolti perché la galassia era stata posizionata un po' troppo fuori dal centro dello schermo. Per ovviare a questo è sufficiente modificare uno dei parametri dello script, Maxdist, cioè la massima distanza consentita dal centro dell'immagine che avevo tenuto un po' ampia per evitare troppi spostamenti. L'immagine non è perfettamente a fuoco, particolarmente sul lato in basso a sinistra, a causa di un non perfetto collegamento tra la camera e il focheggiatore (purtroppo non ho avuto il tempo materiale di verificare il corretto fuoco). Lo script può essere scaricato da qui Ha funzionato perfettamente durante la notte del 24. E' molto importante però che il dobson sia correttamene bilanciato e che non ci sia vento
Ho preparato anche un altro script, che dovrebbe consentire di effettuare pose di più oggetti nella stessa notte. Purtroppo non ho ancora avuto modo di testarlo, causa peggioramento condizioni atmosferiche.Si può scaricare da qui: Prima di testarlo è importante leggere il manuale di istruzioni di Astroart, particolarmente per quanto riguarda il solve plate e inserire i corretti parametri. Tutte le variabili sono all'inizio dello script. Create prima la cartella di destinazione nell'hard disk. Non viene creata automaticamente. Nella cartella di destinazione aggiungete anche un altra cartella chiamata "nonRiusciti", dove lo script andrà a posizionare le immagini che non è riuscito a risolvere, causa nuvole, vento ecc...Il tempo di espozione è la variabile t (suggerisco di non superare i 20 secondi per evitare problemi di rotazione di campo), totale è il numero di esposizioni (suggerisco di verificare con un planetario che l'oggetto non superi il limite imposto alla montatura,che credo sia 90 gradi, altrimenti si blocca tutto), maxDist è la massima distanza consentita dal centro del frame
Provatelo a vostro rischio e fatemi sapere se vi è stato utile
Stefano Ciapetti - astrociap